Oggi è la Giornata Internazionale delle persone con disabilità.
“Le parole sono macigni nel mio cuore “
Per costruire insieme contesti inclusivi serve l’impegno di tutti. Per questo oggi mi piacerebbe chiedervi un impegno, un’attenzione in più alle parole che utilizzate.
Le parole contagiano il pensiero , ed il pensiero contagia le nostre parole.
Il linguaggio che mette “ prima le persone “ ci aiuta appunto a fare proprio questo, ad andare oltre lo stigma che mette la disabilità sopra ogni cosa . Non si tratta, esclusivamente, di un puro esercizio di stile ( oltre che per adeguarci alla terminologia utilizzata nella Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità dell’ONU, sottoscritta anche dall’Italia) . Si tratta di qualcosa di più importante e profondo:
sottolineare il valore dato all’essere umano e al fatto che un attributo che lo caratterizza, la disabilità in questo caso, riguarda solo parte di esso e della sua vita, ma non lo rappresenta in modo unico.
Quindi usare il linguaggio che mette “ prima le persone “ ci permette appunto di togliere i pregiudizi e gli stereotipi e di vedere finalmente LA PERSONA!
Usiamo quindi il nome di ogni persona , e se non lo conosciamo evitiamo etichette e usiamo il termine “ persona con disabilità “, oppure “ persona con sindrome di Down “ ecc ecc.
Se ci aiutate in questa rivoluzione silenziosa , il mondo sarà un posto un po’ più giusto!
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Martino, ex allievo: ecco perchè ho scelto di specializzarmi con il quinto anno IFTS
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